Salute
Un'attesa intollerabile
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Un'attesa intollerabile
Avevo già scritto, nel mese di giugno, della Delibera 277, una Delibera assunta dall’allora DG dell’USL 2, dott. Imolo Fiaschini, in relazione al Concorso per il Primariato di Medicina di Spoleto. Ne avevo scritto perché, pur riguardando questioni pubbliche e meritevoli della massima trasparenza, era però secretata. La Delibera, che, in seguito ad una presa d’Atto dei verbali concorsuali, adottava specifici provvedimenti, non poteva, pertanto, essere conosciuta dal cittadino utente e contribuente.
Il fatto è che, dal mese di giugno, nel Reparto Medico del SanMatteo non è successo niente, se non che persiste l'assenza del Primario ossia una grave carenza nell'organico che, come è facile intuire, non è l'ideale per una sana e costruttiva gestione della Struttura e per affrontare con una certa tranquillità le giornate di lavoro.
Per cui ci si chiede: a che cosa è servita la Delibera? Ovvero: quali sarebbero i Provvedimenti adottati? E' stato, forse, un mero esercizio grafico del buon Fiaschini con il quale ha inteso lasciare ai posteri una qualche testimonianza del suo operato? Fiaschini, infatti, se ne è andato e al suo posto è arrivato il Commissario straordinario Massimo Braganti. Questi, certamente, saprà che il Concorso per il Primariato è stato espletato da quasi una anno e che questi ritardi nella nomina stanno diventando intollerabili.
Lo sa perché, fra l'altro, ne è stato adeguatamente informato anche dal TDM di Spoleto, lo stesso TDM che più volte, nei mesi precedenti, aveva invitato il Dott. Fiaschini a fare qualcosa (e pensare che Fiaschini, sia detto fra parentesi, aveva persino dichiarato ad un quotidiano, nel mese di febbraio, che avrebbe sistemato tutto in dieci giorni).
Al contrario di tutti noi, Braganti ha sicuramente letto la Delibera 277 ed è nelle condizioni di dar corso ai provvedimenti annunciati. Credo, insomma, che sia arrivato il momento di porre fine ad una situazione che, non essendo stata neppure adeguatamente spiegata, rischia di generare sospetti ed illazioni, rafforzando magari l'idea che la vicenda sanitopoli non sia solo perugina.
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