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Lo Spoleto calcio continua a perdere i pezzi: stavolta tocca a Del Frate

 

Il direttore sportivo si autosospende: 'Devo capire quale sia la scelta migliore per me e per la società'

 

Work in progress, penne in mano che ora comincia il bello,o il brutto. Dipende da che prospettiva lo si guardi. Lo Spoleto della Real Casa Saudita ha pulito il campo dai personaggi di casa che,


nel bene o nel male, hanno tenuto in piedi la baracca nelle ultime, tribolatissime stagioni. Ora l'ultimo baluardo di spoletinità, il direttore sportivo Alberto Del Frate, appare sempre più deciso ad abbandonare il clan arabo-pescarese.

Del Frate non è tipo da abbassarsi a portare le valige della nipote del Sovrano, come non disdegna spesso fare Iapaolo in questi giorni in cui il quartier generale del clan arabo-newyorkese si è trasferito dalla suite imperiale del San Luca, fiore all'occhiello della charming, a quella solitamente occupata dal direttore artistico del Festival dei Due Mondi, Giorgio Ferrara, e dalla consorte Adriana Asti, al Duchi.

Del Frate, peraltro alle prese con alcune urgenti situazioni familiari, ha mollato la randa e il pappafico: aspetta di vedere le prossime mosse di Max Pincione e del suo consigliere con i galloni di diesse, Gianfranco Multineddu. Sino a quando c'è stato lui ad avere pieni poteri, la squadra aveva una fisionomia adatta ad un campionato dalle mille ed una incognite come quello di Eccellenza. Dove non basta avere nomi griffati se non si conoscono le avversarie ed il loro modo di giocare.

Gagliarducci è un allenatore adatto per il calcio molto tecnico che si gioca nel Lazio, ma se gli si domanda con che piede finta Passeri in area è in grado di rispondere? Del Frate poteva fungere, oltre che da uomo di raccordo tra tifoseria e squadra, anche da scout man. Ma la piega che ha preso la gestione dello Spoleto non lo convince affatto, nonostante le telefonate a raffica di Multineddu per convincerlo a restare comincino a ingelosire persino la compagna Teresa.

Il diesse preferisce abbottonarsi sino al collo le sue regimental. "Debbo solo ponderare la scelta migliore per me e la società - si limita a dire -. Dico solo che certe situazioni di estrema confusione come quelle cui sto assistendo non combaciano con il mio modo di vedere il calcio". Ha da passa' a nuttata....



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