Salute

Il nuovo Piano Sanitario Regionale

 

 

La Regione Umbria ha presentato, non molto tempo fa, il Piano Sanitario Regionale 2019 2021. Per quanto sia molto probabile, alla luce degli sconvolgimenti indotti dalla vicenda Sanitopoli, che il Piano veda la sua piena attuazione , se non con qualche modifica, con la prossima Giunta (quella, cioè, che


verrà prodotta dalle ormai prossime elezioni) , pur tuttavia la sua lettura (peraltro sommaria data la mole del documento), desta un qualche interesse.

Si tratta, come si diceva, di un lavoro corposo di ben 332 pagine, cui hanno messo mano 44 esperti del settore. Sono fogli e fogli pieni di dati, di tabelle, di grafici nonchè, purtroppo, di tante chiacchiere espresse con una prosa, a mio giudizio, farraginosa, pedante , burocratica e molto "politichese".

Il fatto, apparentemente positivo , è che, per quanto riguarda l'Ospedale di Spoleto, nulla dovrebbe cambiare, poichè il San Matteo resta Presidio dell'Emergenza Urgenza. Il DEA di I° livello , così come quello di Città di Castello-Branca, sarà, infatti, articolato su 2 sedi (Foligno e Spoleto).

La vittima di un incidente stradale , però, (e, logicamente, anche di quello non stradale) dovrà essere dirottata verso il CTZ (Centro Trauma di Zona) che, naturalmente, è collocato a Foligno.
Lo stesso dicasi per chi è colpito da un Ictus, visto che solo Foligno è sede di Stroke Unit (ma lo sono anche Città di Castello e Branca, oltre, ovviamente, alle 2 Aziende di Perugia e Terni).

E l'infarto del miocardio complicato, infine, non potrà non essere trattato che all'UTIC di Foligno. L'UTIC di Spoleto, in verità, viene citata (così come quella di Branca) , ma subito dopo si ribadisce che, ai sensi del famoso Decreto 70 del 2015, non potrà esserci più di una UTIC ogni 150000 abitanti.
Poca chiarezza, insomma, tipica di chi non intende, almeno a parole, sconvolgere più di tanto la situazione regionale.

Gli interventi chirurgici di una certa complessità ( operazioni sulle patologie tumorali del pancreas) potranno (e non dovranno) essere effettuate in un'unica sede (tutta da individuare) e da un'unica equipe(sempre da individuare), mentre gli interventi di chirurgia oncologica sullo stomaco e sul colon dovranno ( e non potranno) essere svolti da un'unica equipe , itinerante, che si integrerà con le professionalità dei vari Ospedali.

Come si potranno concretizzare, nei fatti, simili disegni, non è dato capirlo. Sinceramente mi sarei aspettato programmi più "decisionisti" e meno fumosi, ma tant'è. Il fatto positivo, comunque, è che ci troviamo di fronte ad un Progetto, come detto all'inizio, che, non potendo essere definitivo, sarà sicuramente oggetto di modifiche. Auguriamoci che siano anche pro Spoleto.



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