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Dichiarate inagibili 6 chiese situate nel territorio, di cui 5 di proprietà della Diocesi di Spoleto-Norcia
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Dichiarate inagibili 6 chiese situate nel territorio, di cui 5 di proprietà della Diocesi di Spoleto-Norcia
Ecco la mappa completa, con i danni registrati nel corso dei sopralluoghi
Si allunga l’elenco degli edifici presenti sul territorio danneggiati dal terremoto del 2016. Il Comune infatti, attraverso delle specifiche ordinanze, ha provveduto a dichiarare completamente inagibili 6 chiese, di cui 5 di proprietà della Diocesi di Spoleto-Norcia. Le strutture in questione, rimaste comunque chiuse al pubblico in maniera precauzionale finora, sono: la chiesa di San Giovanni Battista a Protte (in cui è stata registrata la caduta di frammenti dei rivestimenti lapidei del campanile),
di Santa Maria a Camposalese (“la canonica attigua alla chiesa verte in uno stato di forte degrado, la capacità portante è compromessa e sono visibili meccanismi di ribaltamento”), di San Marcello a Scatarci (“coppi pericolanti incombenti sulla pubblica via”), della Madonna del Carmine a Acqualacastagna (“è ridotta allo stato di rudere, rimane in piedi il soffitto a capriate in pessimo stato di conservazione e a rischio crollo”) e di San Michele Arcangelo a Petrognano (“già inagibile dal 1997, presenta danni al catino absidale e crolli estesi ai solai della cappella e del locale sagrestia. Si suggerisce di provvedere al distacco degli affreschi della zona absidale per preservarli dall'ulteriore degrado indotto dallo stato di abbandono”). “Si tratta di chiese - fanno sapere dalla Diocesi - non parrocchiali in cui non sono mai stati fatti interventi di consolidamento e dove il parroco andava una volta a settimana. Cercheremo di riaprirle prima o poi ma tutto dipenderà dai fondi riguardanti la ricostruzione post terremoto”.
Chiusa anche la chiesa del cimitero di San Giacomo, di proprietà del Comune, dove è stato riscontrato “un quadro fessurativo diffuso perlopiù nel piano della facciata principale e nel controsoffitto piano con lesioni gravi e distacchi”. Alla luce di queste “situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità delle persone” il Municipio ha disposto quindi la chiusura degli edifici sacri “fino a quando non verranno realizzati i lavori necessari per il ripristino delle condizioni di sicurezza” e di provvedere a transennare le aree coinvolte. “Eventuali danni a persone e cose derivanti dal mancato rispetto del presente provvedimento - si legge nei documenti pubblicati dell’albo pretorio dell’Ente - saranno a carico dei proprietari dell’immobile”. Il testo delle ordinanze firmate dal sindaco Umberto De Augustinis è stato inviato all’ufficio di polizia municipale, alla Prefettura, al commissariato della polizia di Stato, al comando dei carabinieri di Spoleto e al centro operativo regionale dell’Umbria.
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I commenti dei nostri lettori
angi
6 anni fa
E , non dimentichiamoci della Chiesa di S.Michele Arcangelo a Pissignano di Campello...Non so se la stessa sia di proprietá del Comune di Campello o della diocesi di Spoleto, ma gli abitanti della frazione sono costretti a tutt'oggi a partecipare alla Messa nella cappellina della chiesa Dieci banchi vecchi e scomodi che ospitano per lo più persone anziane...Un disagio che non trova soluzione, perché la chiesa è inagibile dal 2016. A noi profani le crepe sembrano di poco conto ...ma per gli esperti no. Comunque altre chiese hanno riaperto, questa no...come mai ?
giorgio tarzia
6 anni fa
l'elenco delle chiese inagibili è sicuramente incompleto in quanto la chiesa di cortaccione è stata dichiarata totalemte inagibile giá da diverso tempo ed i suoi parrocchiani se vogliono recarsi a messa devono andare altrove
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