economia

Gordon Gekko

 
 
 
 
 

 

Nel film capolavoro Wall Street di Oliver Stone dell'ormai lontanissimo 1987, il protagonista Gordon Gekko (interpretato da Michael Douglas, premio Oscar miglior attore protagonista), alla proposta del giovane broker Bud Fox (Charlie Sheen) di comprare azioni della Bluestar Airlines, risponde:
"Evito le linee aeree sindacati rognosi".
Ieri 7 maggio 2018 (31 anni dopo), le principali agenzie di stampa, hanno battuto:

(Figura 1)

Il Ceo della Compagnia, Jean Marc Janaillac, si è dovuto dimettere dopo la rottura della trattativa con i sindacati, la storia si ripete; il grande Gordon Gekko aveva perfettamente ragione. A pensare che venerdì 4 maggio, gli analisti delle principali banche che monitorano il titolo, avevano espresso "target price"
molto elevati perché davano per scontato la conclusione positiva delle trattative. Il titolo venerdì aveva chiuso a 8,096 e ieri ha aperto a 7,11 in calo del 12,17%.

Postiamo l’immagine dei target:

(Figura 2)

Nella giornata di ieri, dopo la bocciatura dell’accordo salariale, un analista di MainFirst Bank AG, ha rettificato il consiglio ad underperform con target price a 6 euro. Nelle prossime ore, saranno rivisionati i giudizi e i relativi nuovi target price. A livello grafico, il titolo si presenta così:

(Figura 3)

La linea bianca indica il valore del titolo.

Le linee rosse, celesti e verdi sono floater ovvero galleggianti all’interno del quale il software in automatico indica livelli di resistenza e di supporto dinamici. Seguiamo con attenzione il titolo Air France KLM, sul quale potrebbe scattare un nostro buy al verificarsi di determinate condizioni. Per quanto riguarda il mercato globale, la situazione rimane sostanzialmente invariata. Buona la chiusura di venerdì del mercato americano, anche se la performance da inizio anno rimane ancora leggermente negativa (-0,38%).

Grafico SP500:  

(Figura 4)

Situazione apparentemente invariata ma invece sono cambiati i livelli di guardia. Chi ha frequentato almeno uno dei nostri corsi, conosce la differenza fra l’analisi tecnica classica e quella moderna; la classica generalmente utilizza dei livelli di prezzo di tipo statico e difficilmente cambia la visione se non a figura completata (chiaramente troppo tardi). Nell’analisi tecnica moderna, si utilizzano indicatori non parametrici ovvero non hanno una durata fissa e si adattano al mercato di quel momento; in questo caso i livelli di guardia e gli scenari che rappresentano, cambiano “prima che sia troppo tardi” consentendoci di avere informazioni tempestive e poter eventualmente modificare la nostra strategia.

Ricordate che per molte settimane abbiamo insistito sul livello di 2.673 dell’SP500, sotto il quale il mercato era nelle mani dei venditori. Però la mancata accelerazione verso il basso, ha portato una review dei livelli dal supporto di 2.603, alla nuova resistenza di 2.801. Dai valori di chiusura di venerdì a 2.663 significherebbe che il mercato americano potrebbe muoversi all’interno di questo nuovo range per le prossime settimane. La situazione rimane comunque in un area critica, infatti un elemento da tenere sotto osservazione è l’aumento dei tassi sul mercato Usa infatti, le stime ipotizzano: - Usa 30 y attuale 3,12 previsione 4,07 - Usa 10 y attuale 2,95 previsione 3,64 E’ chiaro che in uno scenario di rialzo dei tassi con un decennale che renderebbe oltre il 3,5%, potrebbe spostare gli asset dal mercato più rischioso azionario, a quello obbligazionario. Inoltre, le politiche fiscali di Trump, sono di supporto ai mercati azionari, però dall’altra parte le politiche economiche sui dazi possono creare tensioni ed avere anche un impatto negativo sul Pil mondiale. Confermiamo la nostra vision sul Defcon 4 (rischio generale), ovvero tenere circa il 20% degli asset in liquidità. 

(*) Chief Analyst - Neo Consulting Srl

 



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