cronaca
“Il Comune di Spoleto devasta un pezzo del paesaggio storico della città”: è polemica sugli interventi in via delle Crocerossine, accanto al Flaminio
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“Il Comune di Spoleto devasta un pezzo del paesaggio storico della città”: è polemica sugli interventi in via delle Crocerossine, accanto al Flaminio
Il professor Ragni presenta un esposto alla Soprintendenza e alla Procura: “Intervento dell’amministrazione illegittimo. Gli alberi sono in buona salute”
Scoppia la polemica dopo la decisione del Comune di “autorizzare il taglio di 8 pini, anche a seguito della relazione tecnica predisposta dall'ufficio ambiente dell'Ente” in via delle Crocerossine, accanto al campo di calcio del “Centro sportivo Flaminio”.
Ad intervenire sulla vicenda è il professore esperto in biologia ambientale Bernardino Ragni, per il quale “si sta verificando uno scempio ambientale da parte del Comune di Spoleto a danno di luoghi e strutture arboree vincolate di elevato pregio ambientale e paesaggistico”. Da qui l’esposto presentato alla Soprintendenza e alla Procura per bloccare i lavori.
Alberi in buona salute “Il segmento stradale in argomento è fiancheggiato su entrambi i lati da un filare di pini domestici o da pinoli (Pinus pinea) di età intorno 85 anni e di altezza totale intorno 19 metri. Sul lato Est vegetano 23 alberi, su quello Ovest 20; qualche esemplare di roverella (Quercus pubescentis) si alterna alle grandi conifere. Sul lato Est risultano abbattuti almeno 5 esemplari, su quello Ovest almeno 10. Tutti gli alberi – ha fatto notare - si mostrano in buone o eccellenti condizioni vegetative e statiche, nonostante che la maggioranza di essi sia stata oggetto di pregresse potature condotte senza la minima competenza e sensibilità. Non si rileva alcuna deformazione del piano rotabile o di calpestio, sia sul lato della strada Flaminia, sia sul lato del campo di calcio sintetico”.
Il ruolo del pino Nell’insieme, fa notare Ragni, “questo segmento di antica strada rotabile, attualmente in abbandono e obliterato, rappresenta un sito di grande valore storico-identitario per la città di Spoleto, che dovrebbe essere valorizzato dal punto di vista culturale, ambientale, ricreativo e sportivo. Non secondaria è l’importanza economica dei grandi alberi come produttori dei pregiatissimi pinoli, “frutti secchi” richiestissimi dal mercato alimentare-dolciario; a tale proposito si richiama l’attenzione sul fatto che, in passato, l’associazione di centinaia di chilometri delle strade italiane, in particolare del Centro-Sud, con il pino domestico o da pinoli, aveva proprio il molteplice scopo paesaggistico, ecologico ed economico, sopra evocato”.
Patrimonio depauperato Per il professore, quindi, “Si esclude assolutamente la necessità di qualsivoglia intervento di potatura o rimozione dei grandi alberi, da conservare scrupolosamente. Inoltre, il costosissimo incarico affidato dall’amministrazione comunale qualche anno or sono allo studio Paganini di Viterbo che ha prodotto la relazione fitosanitaria e dendrostatica sugli alberi di Spoleto (2011) si distingue per la “mano pesante” anzi pesantissima riguardo la sorte del patrimonio arboreo cittadino, propendendo più per la “eutanasia” che per la cura nei confronti di un vecchio o anziano malato. Ciò nonostante dei 47 pini monumentali censiti in via delle Crocerossine (numeri d’inventario 359-406) solo uno, il 363, è stato “condannato” all’abbattimento (sentenza prontamente eseguita dai solerti uffici comunali) mentre per gli altri 46 sono prescritti interventi nulli, lievissimi, di medio impegno. Per nessuno di loro la costosa consulenza esterna sentenzia l’abbattimento tuttavia diversi degli alberi monumentali “graziati” dallo studio Paganini sono stati comunque abbattuti. Ed ora, anche in barba al parere tecnico del severo consulente, il Comune di Spoleto intende depauperare il bellissimo complesso di ben 8-10 altri alberi”.
Intervento illegittimo Il paradosso ulteriore, conclude Ragni, “sta nel fatto che i contribuenti hanno dapprima sborsato per la consulenza “assolutoria” e poi sborsano ancora per l’esecuzione della “condanna” al fine di vedersi sottrarre al patrimonio ambientale, storico e paesaggistico della città, un’altra sua componente. Infine esiste la certezza di una soluzione tecnica alternativa al suddetto scempio, non necessariamente più costosa ma è risaputo che competenza, sensibilità e ingegno non albergano in questo settore della burocrazia municipale. Inoltre il Comune di Spoleto non ha titolo ad intervenire sulla strada in oggetto in quanto il processo di trasferimento formale, giuridicamente validante, della struttura viaria non è stato completato, quindi l’intervento dell’amministrazione spoletina è illegittimo”.
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I commenti dei nostri lettori
Consiglio di un turista
9 anni fa
Riallacciandomi al commento di Roberto aggiungo che bisognerebbe liberare anche la boscaglia che si trova sotto il giro della rocca (lato Nord). Infatti, essa ostacola la sua principale caratteristica che è di offrire una visione panoramica di tutto il territorio anche in quella direzione.
roberto
9 anni fa
finalmente si è deciso di sistemare una situazione che stava diventando pericolosa. Ora liberiamo la Rocca che tra poco verra sommersa dal bosco. La prima cinta di mura sul lato nord è scomparsa. Difendere il verde sì ma non a scapito della sicurezza e del rispetto dei monumenti.
paolo
9 anni fa
Gent.mi amm.ri. capisco la necessitá di dare l'accesso ad un'impianto sportivo importante, perché non guardare invece quello che sta succedendo in via 16 marzo, piante di nessun interesse all'inizio della via occupano tutta la via con i rami. Quado piove i rami appesantiti , si abbassano cosi tanto da sfiorare il tetto degli autobus. con la neve, fortunatamente non ne fa più tanta, si abbassano tantissimo. I condomini a quanto si sa , considerato il fatto che alcune piante si stanno inclinando verso la strada, tanto da piegare la recinzione, sono tutti d'accordo alla potatura ed il qualche caso al taglio, al contrario del capo condomino. Spero che non aspettiamo una disgrazia per prendere una decisione
Marco Morganti
9 anni fa
Tutti li devono tagliare. So piantacce che non servono a niente. Fanno solo danni. Piantatece le cerque!!!
daniela de gregorio e Mike Jacob
9 anni fa
Come si fa a non ascoItare il parere del Prof. Ragni ?
Come un grammofono....
9 anni fa
Veramente gli interventi del prof. Ragni sembrano sempre più il disco rotto di un vecchio grammofono. Possibile che nel campo in cui si crede competente ( pluriforme, ungulati, rettili, chirotteri, felini, alberi, cespugli, arbusti, apparati radicali, strade rotabili, pinoli, e chi più ne ha più ne metta ) il Comune di Spoleto non ne azzecchi una che sia una ? Non sará forse perché non viene chiesto il suo illuminato parere ? Oltretutto mi sembra che stavolta il Docente si lasci andare a pesanti giudizi personali che, anche senza citare nome e cognome, rendono facilmente individuabile il bersaglio dei suoi strali. Non mi stupirei se qualcuno ( o qualcuna) si sentisse personalmente denigrato pubblicamente nella sua competenza professionale, e ne trasse le legittime conseguenze. Credo che il prof. Bernardino Ragni possa dispensare giudizi e voti nell' ambito degli esami del suo corso universitario, riservando al suo ruolo di cittadino di Spoleto una veste meno cattedratica ed un atteggiamento meno spocchioso, coinvolgendo Procure e Soprintendenze varie. Tutti ne trarrebbero vantaggio.
Onesto lavoratore
9 anni fa
Caro professor Ragni se lei è cosi sicuro dell\'integritá e della salute dei pini, non avrá nessun problema a sottoscrivere un documento ufficiale con altrettanta responsabilitá nel caso di una loro caduta che può provocare danni indecifrabili, io da padre di famiglia mi preoccupo dell\'incolumitá dei bambini che ogni giorno giocano in quest\'impianto. Poi professore prima che fosse rifatto l\'asfalto, ha mai fatto una passeggiata al Flaminio per rendersi conto di come era dissestato il manto stradale? Ma credo proprio di si, visto che sará andato diverse volte a raccogliere quei frutti cosi pregiati prodotti da queste piante secolari. Visto che lei ha cosi tante competenze perchè non pensa lei stesso alla potatutura?magari con un paio di forbici e uno scalandrino. Anzi le dò un suggerimento le estirpi con tutte le radici e le pianti nel suo giardino e nei giardini di chi la pensa come lei, qualcuno lo aiuterá sicuramente basta che si riivolge a coloro che hanno fatto commenti anche su altri giornali online. Se deve fare un servizio alla cittadinaza, si occupi di cose più serie, basta guardarsi un pò intorno. Onesto lavoratore
Il Corvo della rocca
9 anni fa
Se ad abbattere i pini fosse stato un evento catastrofico della natura (incendio, ciclone, uragano,...) cosa avremmo detto?...Nulla! Beh, consideriamo che gli uomini costituenti la Giunta del Comune fanno parte anche essi della natura, e che, come tali, può capitare che possono comportarsi in maniera anomala. In questa vicenda, l'unica cosa innaturale che c'è è la motosega. Togliamogliela!
Dominici Dario
9 anni fa
Sottoscrivo in toto le parole del professor Ragni. L'amministrazione comunale sembra ignorare l'importanza della tutela del patrimonio paesaggistico di una cittá. Ricordo anche la.scarsa cura riservata ai lecci di viale Matteotti o l'abbattimento ingiustificato di pini e cedri del Libano nelle zone limitrofe alla scuola media "Dante Alighieri".
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