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Crisi di giunta: stasera il Pd ha il match point, in un senso o nell'altro
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Crisi di giunta: stasera il Pd ha il match point, in un senso o nell'altro
Ai dem senza Segreteria il compito di fissare, questa sera (26), il confine tra rivalità e responsabilità. Il difficile compito di salvare la città. I 15 punti proposti dal sindaco
Qual è il confine tra rivalità politica, interlocuzione e senso di responsabilità? Quale il nodo fra un Partito democratico che ha in mano il match point della crisi di giunta e la rigidità, per contro, di un sindaco-magistrato sicuramente in buonafede ma restio a ferire il proprio orgoglio? Questa sera i democratici di Spoleto, di fatto privi di un segretario e di una Segreteria da oltre due anni, si riuniranno - online, visti i tempi che stiamo vivendo - in un'assemblea chiamata a decidere la linea da tenere con l'amministrazione comunale di Spoleto: mandarla a casa in accordo con la Lega di Salvini e i Fratelli della Meloni, oppure salvarla, proponendosi alla città come nuova forza civica illuminata.
Certo, non è semplice. Anche perché l'interlocutore non è dei più morbidi, di sicuro non avvezzo ai mercanteggiamenti della politica locale tradizionale. Difficile, infatti, pensare a un de Augustinis che si cosparge il capo di cenere gridando "scusate tutti, ho fallito sotto ogni profilo, per favore Super Piddì aiutaci tu!", rassegnando le proprie dimissioni e azzerando, al contempo, l'intera giunta. Anche perché, oltre a umiliare il primo cittadino e dunque la Città, un'uscita del genere non risponderebbe al vero, giacché senza dubbio questa giunta avrebbe potuto fare di più e fare meglio, ma - è altrettanto vero - molto è stato fatto pur senza la capacità di comunicarlo.
Non è simpatica, questa amministrazione. Non ci piove su questo. Ma per quanto gerontocratica, spigolosa e a tratti autoreferenziale possa sembrare, è l'unica che abbiamo. Farla saltare in questo momento favorirebbe certamente chi oggi si sente in pole position per rilevare la gestione della città e tutti i fondi che, si spera, a breve giungeranno con la ricostruzione e il recovery. Si spera, appunto. Ma significherebbe, in prima battuta, paralizzare Spoleto non si sa bene per quanti mesi, visto che non siamo di fronte a una crisi politica qualsiasi, su questo tutte le forze sono d'accordo. Mai una roba simile si era verificata nel bel mezzo di una pandemia mondiale cui Spoleto certamente non sfugge - circa 35 i casi al giorno da quattro giorni a questa parte - e per di più con l'ospedale trasformato, sia pur temporaneamente, in covid hospital, con decine e decine di pazienti affetti da altre patologie - anche molti casi oncologici - in coda ormai da mesi oppure costretti a spostarsi per qualsiasi prestazione. E con il nuovo Piano sanitario regionale che deve essere stilato in primavera, sempre se "andrà tutto bene". No, appunto: non è una crisi qualsiasi.
E allora sarà interessante, questa sera, conoscere la decisione dei democratici senza più ruoli amministrativi, che sono fuori dalla stanza dei bottoni della città dal 2014 - ad eccezione di Camilla Laureti, e per breve tempo, durante la seconda parte dell'amministrazione Cardarelli. Decideranno di staccare la spina, aiutando la destra, oppure di proporsi quale forza civica nuova, con delle idee in testa e in grado sia di proporle sia di imporle al sindaco-magistrato? Del resto, per i dem tornare in giunta a Spoleto significherebbe riprendersi una delle principali città dell'Umbria, visto che da oltre due anni non ne amministrano più neanche una. Sarebbe una prima bandierina da piazzare nel piccolo risiko regionale, una sorta di esperimento con pochi margini di rischio, dato che il centrodestra in città non ha saputo dar prova di unità e capacità politica.
D'altro canto, però, è pur vero che amministrare con un sindaco così duro sarebbe impresa difficile per chiunque. Cosa decideranno quelli del Pd? Si sottoporranno all'esame di maturità o rimanderanno alle prossime elezioni, magari fra sei oppure dodici mesi? E se i mesi fossero 24? Chi possiede delle certezze in questa fase, al di là del fatto che Spoleto senza sindaco farebbe stappare tutti gli altri territori umbri, si consideri pure un uomo ricco.
Per canto nostro, come giornale della città possiamo limitarci a descrivere la situazione senza toni catastrofici né velleità suggestive, anche se queste ultime vanno sempre di moda. Il nostro mestiere è raccontare: pertanto, visto che se ne sentono e se ne leggono di tutti i colori in questo periodo, si è deciso di chiedere al primo cittadino la lista dei "famigerati" 15 punti programmatici che avrebbe sottoposto all'attenzione dei democratici nel corso dell'ultimo incontro, svoltosi in Comune l'altro ieri 24 febbraio.
Eccola per intero:
Questi i quindici punti proposti dal sindaco, cui ovviamente il Pd è chiamato a dare riscontro con una controproposta sostitutiva o integrativa, sempre nel caso che i democratici decidano di proseguire nella trattativa. Diversamente, la soluzione più breve è quella di mandare tutti a casa e aprire le porte al Commissariamento, tramutandosi - di fatto - nei killer politici al servizio di Lega e Fd'I. Una linea comunque inedita e a suo modo interessante.
I commenti dei nostri lettori
Diogene
3 anni fa
Per " Il razional-dubbioso " : Raccolgo con piacere il Suo invito; credo che forse quello che potrebbe sfuggirle e che ,a mio modestissimo avviso, non esiste più ne DESTRA ne SINISTRA ma purtroppo un impellente bisogno di ritornare ad un sano e profondo senso civico impregnato di BUON SENSO ! ! !
Il razional-dubbioso
3 anni fa
1. Il sindaco è stato sfiduciato dalla maggioranza assoluta dei consiglieri con la sottoscrizione di una mozione in tal senso, ma non vuole dimettersi, vuole farsi votare contro in consiglio comunale, drammatizzando lo scontro. 2. Una persona di senso comune ne prenderebbe atto, lui ancora no, perché? 3. Nei giorni scorsi ha incontrato addirittura il PD (suo avversario diretto alle scorse comunali) per salvare la sua amministrazione. Il pressing mediatico sul PD è incomprensibile perché sono stati battuti elettoralmente e parimenti incomprensibile è l'attenzione che il PD gli ha concesso. Vi immaginate un sindaco eletto con la sinistra, che abbandonato dalla stessa, chiedesse apertamente appoggio alla destra? 4. Dobbiamo interrogaci su questa reazione apparentemente illogica e senza precedenti a Spoleto. 5. Che cosa vuol dimostrare? E soprattutto a chi lo vuol dimostrare? 6. Perché continua a dichiararsi "civico" pur avendo firmato senza costrizioni, a suo tempo, l'apparentamento alle comunali con i partiti politici che recavano i simboli del centro-destra ufficiale italiano (FI, FdI e Lega)? 7. Se li considerava ingombranti poteva fare come il compianto Cardarelli, farsi delle liste civiche e solo con il loro sostegno competere elettoralmente! 8. Mi piacerebbe leggere le opinioni al riguardo di altri lettori che mi aiutino a comprendere quel che mi sfugge. Grazie.
XXX
3 anni fa
Se il PD nazionale si è alleato con: Lega+ Forza Italia+4Stelle+ +Europa+ecc. non vedo perchè non si può fare anche a Spoleto. Il sindaco come Draghi?
Spoletino
3 anni fa
Avrei piacere di conoscere le fonti di Spoletonline circa i contagi a Spoleto. Quelli della ASL riferiscono di 17 oggi è 16 ieri, sono consultabili nella Dashboard regionale. Curiosamente, i dati scritto nell’articolo assomigliano a quelli che il sindaco va ripetendo anche in consiglio comunale. Ps: lo stesso sindaco che a marzo aprile nelle sue dirette Facebook diceva “fate pure una passeggiatina se volete, non vi preoccupate” e guardava storto chi indossava la mascherina
La città della domenica
3 anni fa
Che dire proprio un venerdì santo!!
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