cronaca

Spoleto ospedale Covid, il Comune ha presentato ufficialmente il ricorso al Tar

 

Chiesta la sospensione dell'efficacia dell'ordinanza n. 67 della presidente della Regione Tesei. Tre i punti contestati

 

Il Comune di Spoleto ha presentato questa mattina il ricorso al Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, chiedendo la sospensione dell’efficacia sia dell’ordinanza n° 67, sia degli ordini di servizio adottati dalla Usl Umbria 2 il 22 ottobre scorso.

Annunciato venerdì scorso dal Sindaco Umberto de Augustinis, a seguito della chiusura del Pronto Soccorso e della quasi totalità dei servizi del San Matteo degli Infermi fino al 31 gennaio 2021, il ricorso al TAR è stato formalizzato nella giornata di oggi.

Tre essezialmente i punti contestati. Per quanto riguarda l’ordinanza n° 67/2020, si considera violato il principio di leale collaborazione tra enti (art. 32, comma 3 della Legge n. 833/1978) e viene denunciata la contraddittorietà e la carenza di istruttoria rispetto a precedenti atti di programmazione della Regione, come ad esempio il “Piano di Riorganizzazione Emergenza COVID 19 – Potenziamento Rete ospedaliera”, deliberato dalla Giunta regionale nel giugno scorso.

Relativamente invece agli ordini di servizio del direttore sanitario dell’Usl Umbria 2 viene contestata l’incompetenza, ossia l’aver travalicato il contenuto dispositivo dell’Ordinanza della Presidente (n° 67/2020), ampliandone arbitrariamente la portata, senza avere alcuna competenza in materia di “ordinanze d’urgenza”, prevedendo quindi la chiusura del Pronto Soccorso e l’istituzione del Punto di Primo Intervento.

“I provvedimenti impugnati – si legge nel ricorso - provocano gravissime disfunzioni alle prestazioni sanitarie e fortissime reazioni delle popolazioni interessate, determinando una situazione di altissima tensione e preoccupazione, con legittime proteste, contenute in forme legali solo grazie alla civiltà democratica che caratterizza la Comunità spoletina. Circa 2.000 Cittadini, così, hanno denunciato alla Procura della Repubblica l’interruzione del servizio sanitario di prossimità, in violazione del diritto costituzionale alla tutela della salute, sancito e protetto pure dalle Convenzioni europee. L’Amministrazione comunale di Spoleto, molto responsabilmente, non intende sottrarsi al suo dovere di solidarietà sociale e di collaborazione istituzionale per quanto riguarda le misure sanitarie di contrasto alle attuali emergenze COVID”.

Conseguentemente il Comune di Spoleto ha chiesto al Presidente del Tribunale amministrativo regionale “di concedere misure cautelari proporzionate a contenere i danni e, al contempo, volte a favorire la positiva soluzione della questione”.



I commenti dei nostri lettori

scettico

3 anni fa

Non voglio fare l'uccello del malaugurio ma in questo stato di emergenza dovuto all'accelerazione della pandemia dubito che il ricorso verrà accolto.

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