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LO SPOLETO SPINGE PER LA PROMOZIONE IN D. E DEL FRATE GIA' PENSA AL FUTURO

 

 

Da lunedì, teoricamente, anche i calciatori dell’Eccellenza potranno tornare ad allenarsi. Ma rigorosamente da soli. Magari nel parco a pochi passi da casa. Per testare il comportamento dei singoli e, in caso di condotta virtuosa, procedere con l’apertura dei luoghi in cui l’attività fisica è di casa. E’ l’idea del governo per andare a dama


in due mosse sul ritorno allo sport non soltanto per i campioni di interesse nazionale, ma anche per i dilettanti. Il calcio dilettantistico, però, ha chiuso i battenti dopo che il presidente della Lega di serie C, Francesco Ghirelli ha decretato il “tana libero tutti”, rassicurando comunque il suo alter ego dei dilettanti, Cosimo Sibilia che le prime in classifica al momento dello stop della serie D, avranno garantita la promozione in C. 

In questo scenario, dunque, ad essere promossa in D sarebbe la Tiferno Città di Castello che, al momento dello stop, era prima in Eccellenza con tre punti di vantaggio sullo Spoleto della principessa Norah Bint Al Saud. 

Per il diesse biancorosso, Alberto Del Frate, anche lo Spoleto, tuttavia, arrivando al secondo posto e quindi dovendo comunque disputare i play off per entrare nella griglia delle ripescate, può giocarsi le sue carte sino alla fine.

Del Frate, lei ha una lunga esperienza nei campionati di serie D e di Eccellenza. Cosa sta succedendo nel calcio dilettantistico?

“Prima di rispondere – dice il diesse dello Spoleto -,  è necessario fare una premessa. In Italia l’attività calcistica dilettantistica e amatoriale può essere suddivisa in due grandi famiglie. Da un lato ci sono i campionati organizzati dalla FIGC tramite la Lega nazionale dilettanti (LND), che vanno dalla seconda categoria fino alla Serie D, dall’altro ci sono i campionati gestiti dagli enti di promozione sociale, tra cui il più importante in termini numerici è sicuramente il CSI. Le società sportive dilettantistiche iscritte ai campionati FIGC, e in particolare quelle iscritte ai campionati di Promozione, Eccellenza e Serie D, si sostengono principalmente grazie agli sponsor, oltre che ai contributi dei proprietari, che in molti casi sono essi stessi gli sponsor. A queste entrate si aggiungono poi le rette incassate per le iscrizioni alle scuole calcio dei bambini fino ai 12 anni e gli introiti legati ai biglietti per assistere alle partite e ai proventi dei bar, specie durante la stagione dei tornei estivi. Grazie a tutte queste risorse le società dilettantistiche riescono a coprire i costi di gestione che vanno dai rimborsi spese riconosciuti a calciatori, allenatori e dirigenti, cui si aggiunge l’affitto del campo di gioco e di allenamento, che spesso è di proprietà comunale. Detto questo, nel momento in cui ci troviamo ad affrontare una crisi economica come quella che stiamo vivendo oggi dopo la diffusione a livello globale dell’epidemia di Coronavirus, le risorse messe a disposizione da proprietà e sponsor rischiano di diminuire drasticamente”.

Con questo scenario, quali potranno essere le conseguenze?

Molte società – prosegue Del Frate -, rischiano seriamente di non farcela. Come ha sottolineato di recente il presidente della LND, Cosimo Sibilia, circa il 30% delle squadre aderenti alla Lega nazionale dilettanti potrebbe trovarsi nelle condizioni di non poter iscriversi ai campionati 2020-2021. Stiamo parlando di circa 18 mila società su 60 mila. Si tratta di una situazione per certi versi simile a quella che abbiamo vissuto nei primi anni dello scorso decennio a causa della recessione globale seguita al crack di Lehman Brothers e alla crisi dei debiti sovrani che ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia italiana e di rimando sulle società di calcio dilettantistico”.

Quindi, cosa potrebbe accadere secondo lei?

Credo che possa ripetersi quello che accadde allora, ovvero che molti calciatori che attualmente militano nei campionati dilettantistici organizzati dalla FIGC, non potendo più essere pagati, possano decidere di lasciare l’attività agonistica o in alternativa continuare a giocare nei campionati organizzati dagli enti di promozione sportiva. In uno scenario come questo un calciatore potrebbe pensare: chi me lo fa fare di fare tre-quattro allenamenti a settimana oltre alla partita e non prendere i soldi che prendevo prima?”

Parliamo dello Spoleto. Il ripescaggio è un solo una speranza?

Assolutamente no – chiosa Del Frate -. La società, ad iniziare dalla Principessa Nora Al Saud e Massimiliano Pincione, che è stato il suo alter-ego, dopo le perplessità di inizio stagione, ha dimostrato di credere nell’obiettivo. Non voglio entrare nel merito delle scelte di mercato che sono state fatte a dicembre, perché non è mio costume esprimermi sul lavoro altrui. Dico solo che la squadra, con sette partite ancora da disputare, avrebbe ancora potuto lottare sino alla fine. L’ipotesi del ripescaggio, dal momento che non si può disputare la fase nazionale dei play off, secondo me è praticabile con l’ampliamento dell’organico della serie D, ovvero istituendo un girone in più”.

Direttore, ammettiamo che la sua ipotesi si realizzi e lo Spoleto venga ripescato. Cosa si devono attendere i tifosi?

“Sicuramente – conclude Del Frate -, la società dimostrerà un interesse ancora più forte verso il calcio spoletino, confermando gli sforzi che non sono stati certamente lesinati in questa stagione, nonostante le grandi difficoltà logistiche che ci hanno impedito di giocare nel nostro stadio e davanti ai nostri tifosi più affezionati. Sicuramente, la freddezza e le perplessità dell’amministrazione comunale spoletina, non hanno agevolato il lavoro dei ragazzi costretti a continue peregrinazioni da un campo all’altro. Nei prossimi giorni, non appena il quadro federale sarà più chiaro, sono sicuro che la Principessa e Max Pincione cominceranno a programmare il futuro. Da spoletino che ama i colori biancorossi, non posso che ringraziare la proprietà per l’opportunità che mi è stata concessa in questa stagione e mi rendo disponibile a fare parte di un nuovo progetto ancora più ambizioso. Quindi, concludo con un grazie di cuore alla Principessa ed un:“forza Spoleto!”. Ma il saluto di Del Frate è solo un atto di bon ton. Il diesse gode della massima fiducia sia della Principessa Nora Bint Al Saud che di Max Pincione e, già da martedì, potrebbe rimettersi al lavoro per pensare alla nuova stagione.



I commenti dei nostri lettori

Tifoso realista

4 anni fa

Lo Spoleto può spingere come vuole ma se il carretto non ha le ruote al traguardo non ci arriva!

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