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Coronavirus, lettera aperta alla politica delle società sportive Atomika e Blubasket

 

 

A seguito della comunicazione di Giunta in cui viene notificato il rigetto della richiesta presentata all'Amministrazione Comunale riguardante i noli impianti di gennaio e febbraio, le Associazioni Sportive Atomika e Blubasket pubblicano la seguente nota.


“In questi ultimi giorni di forzata inattività, anche sportiva, abbiamo constatato con piacere la nascita di un dibattito sulle problematiche che lo sport sta affrontando, e dovrà affrontare, anche nella nostra città. Si è partiti da una richiesta rivolta all'amministrazione di alcune società che operano negli impianti al coperto, si è proseguito con iniziative civiche, benchè lanciate da un esponente politico, e poi con interventi di alcune forze politiche di opposizione . L'amministrazione con comunicazione di giunta n 75 del 17 aprile ha rigettato la richiesta delle associazioni, il cui contenuto è verificabile anche sul sito SpoletoSport dove la lettera firmata da Marconi Monini, Cestistica Spoletina, Atomika Basket e Blubasket Spoleto è stata resa pubblica. Tutte società, che operano in impianti al coperto di proprietà della pubblica amministrazione, comunale o provinciale che sia, e che conseguentemente devono pagare il nolo. Con il non trascurabile handicap di non poter disporre al meglio di detti impianti, magari attraverso una gestione diretta, che darebbe la possibilità di allestire iniziative utili al mantenimento delle società stesse, così come accade in impianti outdoor assegnati ad altre discipline. Richiesta rigettata dicevamo.

Pazienza, non è detto che il no di oggi non possa trasformarsi in un ni domani e magari dopodomani in un si. Anche perchè l'Amministrazione dovrà prima o poi affrontare tutti i temi legati alla ripartenza, e tra i tanti, lo Sport è forse quello che maggiormente riguarda e coinvolge tutta la cittadinanza. Non vi è famiglia in cui non vi sia una persona in generale che non pratichi uno sport. Non c'è un bambino, un ragazzo, che non abbia un genitore , o un nonno, da cui quotidianamente viene accompagnato in palestra, al campo di calcio, alla pista di atletica. C'è una città intera che nella quotidianità si muove intorno allo sport, aldilà e prima dei grandi eventi sportivi, anche se non sempre si è in grado di percepirlo. Apprezziamo che la politica abbia rivolto il suo sguardo, pur se ancora in modo incompleto, su questa tematica importante, fondamentale al pari della scuola per l'educazione e la crescita delle giovani generazioni.

Non è importante che sia la maggioranza o la minoranza ad aver acceso i riflettori, è importante che il dibattito si sia aperto, e che resti aperto, nonostante la scarna comunicazione con cui è è stato comunicato il rigetto della richiesta delle società, e nonostante quelle presentate dai rappresentanti politici di opposizione non abbiano tenuto conto di alcune importanti variabili. Come quello della differenziazione, prevedibile, delle date di ripresa tra gli sport individuali e gli sport di squadra, cosa questa che dovrà essere affrontata qualora venisse concessa qualsiasi agevolazione.

Ma il punto non è questo. O forse lo è. Lo è perchè evidenzia bene come occuparsi di sport necessiti di tempo e di conoscenze variegate, e di forze, anche politiche. E se il Governo ha dato allo Sport un Ministero, purtroppo a Spoleto, l' Amministrazione, e non solo questa in carica, non ha istituito un vero Assessorato togliendo, nonostante il pur prodigo lavoro dei vari Consiglieri con delega, autonomia e forza politica ad un settore che invece va tutelato ed incentivato.

Abbiamo in questi giorni “assistito” ad incontri tra l' Amministrazione, amministrazioni se estendiamo il nostro sguardo al di là dei confini comunali, e le varie Associazioni di Categoria. Sarebbe opportuno riteniamo che ne fosse convocato qualcuno anche con chi promuove, pratica e fa praticare lo sport, che come detto rappresenta e coinvolge una parte vastissima della cittadinanza. Un incontro a cui partecipi tutta la politica, chi governa e chi si oppone, perchè le problematiche dello sport non hanno colore, ma andrebbero conosciute bene da tutti i colori. Anche al fine di liberare il campo da qualche diffuso e fuorviante luogo comune.

Ci auguriamo che al momento giusto chi avrà il delicato e duro compito, ma estremamente gratificante e stimolante, di gestire ed assistere la ripartenza , sociale ancor prima che economica, della vita della città, vorrà ascoltare da vicino la voce di tutte le società sportive insieme. Se così non fosse, ci si adopererà dal “basso” perchè questo si realizzi. Ma vogliamo credere che non ce ne sarà bisogno. A tutti una serena ripresa di ogni tipo di attività".



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