società

'Contratto con il Comune interrotto per giusta causa'

 

La cooperativa 'Tutta Scena' in conferenza stampa parla dei motivi che hanno determinato la chiusura del Caffè Letterario

 

Ora è ufficiale: termineranno oggi (22) le attività del Caffè Letterario di palazzo Mauri. A nulla sono serviti gli appelli dei cittadini che, attraverso una petizione, avevano chiesto al sindaco Umberto de Augustinis di trovare una soluzione che potesse scongiurare la chiusura del bar e salvare i 4 posti di lavoro. Niente da fare. Dal canto suo la cooperativa sociale “Tutta Scena” 


preannuncia battaglia, come spiegato oggi dal presidente Silvia Quaranta che nel corso di un’apposita conferenza stampa ha fatto il punto della situazione ripercorrendo le varie tappe della vicenda. “Nei giorni scorsi abbiamo preferito mantenere un basso profilo perché pensavamo fosse in piedi un confronto con il Comune ma l’evolversi degli eventi e la totale chiusura nei nostri confronti ci hanno costretti ad intervenire. L’Ente ci ha fatto passare per morosi e inadempienti ma la realtà - ha spiegato, affiancata dall’avvocato Silvia Pimpinicchio - è che siamo stati costretti a recedere dal contratto e a chiudere il Caffè Letterario per giusta causa, in quanto pesantemente danneggiati da una serie di criticità strutturali riguardanti palazzo Mauri che né la precedente Amministrazione né tantomeno quella attuale hanno mai risolto. Il rapporto con il sindaco Umberto de Augustinis? Inesistente. Non ci ha mai voluto incontrare. Eppure abbiamo fatto molto per rilanciare questi luoghi e farli tornare a vivere”. 

Le prime criticità registrate, nel periodo estivo del 2016, hanno riguardato il mancato funzionamento dell’impianto di raffreddamento dell’aria. “Avevamo chiesto più volte al Comune di sistemarlo al fine di metterci nelle condizioni ideali di lavorare senza tuttavia ottenere alcun riscontro”. Il danneggiamento delle coperture esterne dell’edificio ha aggravato ulteriormente il quadro. “Da settembre 2017 piove internamente, soprattutto sopra  i mobili e sul pianoforte. Il Municipio, all’epoca, ci aveva rassicurato spiegando di aver acquisito dei preventivi per poi aggiungere, poco dopo, che purtroppo mancavano le risorse necessario per avviare i lavori”. Da qui la decisione da parte della cooperativa di ridurre del 50% il canone di affitto considerate le “limitate condizioni di utilizzo degli spazi”, rispetto alla quale l’Ente non ha replicato. E non finisce qui: “In data 6 novembre 2019 l’Asl ha effettuato dei controlli nei locali certificando un ‘inconveniente igienico-sanitario’. Il 15 novembre abbiamo quindi fatto richiesta di recesso in quanto non era possibile andare avanti”.

Il Comune a quel punto, attraverso il dirigente Dina Bugiantelli, ha ripreso i contatti con la cooperativa annunciando (senza tuttavia metterlo per scritto) la convocazione di un incontro ufficiale. Che però non ha mai avuto luogo. “La Giunta attuale non è mai scesa a compromessi e proprio venerdì scorso ci ha chiesto 28 mila euro tra canone dovuto ed utenze che il Comune, poco dopo il 2016, aveva però smesso di fatturarci senza avvertirci in alcun modo”. Ora “Tutta Scena” procederà a conteggiare i danni economici e d’immagine subiti: “Avremmo evitato volentieri lo scontro ma non ci è stata data altra scelta. Siamo stati completamenti abbandonati ed anche il calo di eventi organizzati a palazzo Mauri, dovuto all’aumento delle tariffe per l’utilizzo delle sale superiori deciso dall’attuale Amministrazione, non ci ha aiutato. In ogni caso rimaniamo disponibili al confronto, se il Comune fosse interessato”. 

Difficile ipotizzarlo, visto che sabato la Giunta aveva diramato un comunicato spiegando di voler “procedere quanto prima al riaffidamento del bar”. La conferenza ha visto la partecipazione del presidente di Confcommercio Spoleto Tommaso Barbanera: “Trovo scandaloso e deludente che il Comune non abbia mai risposto alla cooperativa”.



I commenti dei nostri lettori

solidarietà

4 anni fa

Chi si dice dispiaciuto ma poi rimanda al discorso economico non ha capito il nocciolo della questione. Un ragionamento di tipo liberista (quanto costa, quanto incassa, quanto guadagna) che è lo stesso che fa il sindaco non coglie l'essenziale. Avere un caffè in Biblioteca non è un bene economico, ma un bene culturale, un caffè letterario per l'appunto. Bisogna decidere se è il caso di donare alla cittá questo bene, ciò indipendentemente dai profitti.

Signor Smith

4 anni fa

@Pur_dispiaciuto_ma... vero che la sopravvivenza è molto difficile, proprio per questo sarebbe auspicabile lo sfruttamento dei locali per eventi, incontri e iniziative culturali che siano in grado di attrarre pubblico (si è fatto, si può fare...). Bisogna avere capacitá di pianificarle ed organizzarle... ma senza aria condizionata d'estate, o gli ombrelli in caso di pioggia... non si va da nessuna parte.

Pur dispiaciuto ma....

4 anni fa

Il vero problema è che, con 10 caffè e 4 aperitivi o poco più al giorno non si riesce a tirare avanti un bar dove lavorano 4 persone, è fisiologicamente impossibile. Anche se l'affitto fosse pari a zero... tasse contributi, materie prime, noleggi vari, stipendi, oneri di gestione, comunque vanno pagati...e gli incassi non compensano...è questa l'amara realtá.

Diogene

4 anni fa

COMUNQUE VADANO LE TRATTATIVE E NON VOGLIO MINIMAMENTE ENTRARE NEL MERITO DELLA QUESTIONE, AUSPICO CHE IL CAFFE' LETTERARIO VENGA PRONTAMENTE RIAPERTO AL PUBBLICO PER RIUSCIRE AD AVERE LA SUA FUNZIONE PRINCIPALE OSSIA QUELLA DI " Caffè Letterario "COME POLO DI ATTRAZIONE , DI INFORMAZIONE, DIVULGAZIONE DI CULTURA CON MOSTRE, EVENTI E TANTA GENTE ! ! !

Incazzato nero

4 anni fa

È tutto normale, qualcuno che ha sempre intrallazzato, con le licenze dei bar, ha trovato il sistema per prenderla a costo zero.

daniela de gregorio

4 anni fa

Spoleto non può perdere un luogo così apprezzato da chi vive in questa cittá e da chi la visita. E' un dovere da parte delle autoritá cercare una soluzione per preservarlo e potenziarlo.

cittadino di spoleto

4 anni fa

Le solite manfrine del Comune di Spoleto che vede tutto nero in 4 ragazzi che stanno cercando di tirar su un proprio minimo stipendio. Ciò anche quando nella specifica circostanza è stata eccepita dallo stesso comune carenza di fondi per opere ritenute necessarie per la funzionalitá delle strutture. E che i gestori dell'attivitá ritengo strategiche per il mantenimento dell'attivitá. Si mettano d'accordo le parti in causa usando entrambe la "diligenza del buon padre di famiglia". Mi auguro comunque che la questione trovi una soluzione logica e serena come è successo per la manifestazione Spoleto Norcia, dove inizialmente era stato paventato un finimondo sotto il profilo finanziario e tecnico e giuridico.

Manu

4 anni fa

A quanto pare storia che senti comportamento del Comune sempre uguale! Mai come questa amministrazione sta facendo morire Spoleto e le sue attivitá.

Alessandro Asinari

4 anni fa

Trovo biasimevole l'atteggiamento che il comune di Spoleto ha avuto nei confronti di questi ragazzi. Li capisco,non si può lavorare in queste condizioni. Peccato, perché a perderci non è solo la cooperativa e le persone che lavoravano per essa, ma tutta la comunitá.

Signor Smith

4 anni fa

Non so dove sia la veritá... stará probabilmente (come spesso succede) nel mezzo... è vero che non si potrebbe (auto)ridursi un canone, ma è anche vero che d'estate, senza condizionamento, i locali sono praticamente inagibili. Un pessimo segnale per Spoleto.

solidarietà

4 anni fa

De Agustinis se la cava con le manette e i codici penali, un po' meno con le normali relazioni. Rifiutarsi di incontrare questi quattro giovani spoletini è una vergogna

Moreno angeli

4 anni fa

Come si dice a spoleto" neanche a gramigna attacca a spoleto". Monteluco, bocciodromo parco Chico Mendes, casina dell'ippocastano, caffè letterario, bagni pubblici dell'intero centro storico, monastero della stella, politici locali incompetenti ed incapaci nel gestire la nostra bellissima cittá. Qualcuno ha conteggiato 5000 residenti nel centro storico.Sono appena 2700 le persone che riescono a resistere a questa banda di inetti che da 20 anni non fanno che del male alla nostra bellissima cittá. Svegliamoci!!!!!!!!!!!

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