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Cavitolo e Cardarelli fanno volare la Ducato

 

 

Le braccia al cielo,la maglia esibita come un trofeo e la corsa  sotto la tribuna impazzita di gioia come sfondo. Ecco il poster di Mattia Cavitolo per celebrare il colpo del ko al Sansepolcro, la terza vittoria di fila e un pomeriggio da favola al “Capitini”. In quella rovesciata da sogno, c’è un gesto tecnico pazzesco. Ma anche un atto d’amore verso i colori che l’ex “scugnizzo” ha ormai imparato ad amare.


Un gol incredibile, come quello realizzato nel derby con lo Spoleto alla nona giornata dello scorso campionato,e che segna la fine di un periodo travagliato da un brutto infortunio muscolare da cui Mattia Cavitolo si è ripreso grazie alla sosta ed alle abili mani del fisioterapista Petr Janku. Ora, per lui e la Ducato comincia davvero un altro campionato. Magari con un pizzico di fortuna in più. Come quella che ha permesso alla squadra di Ezio Brevi di ribaltare la partita. Il tecnico gialloverdeblu lo dice con assoluta franchezza. “E’stato un finale di gara di quelli con il cuore che ti scende in gola – commenta l’uomo di Milano -.La fortuna, stavolta, ha girato dalla nostra parte. Ma siamo stati comunque bravi a superare a superare il momento in cui siamo andati in emergenza per l’espulsione di Donnola, che dalla mia visuale del campo era assolutamente opinabile”.

SCELTA TECNICA – La disamina si sofferma poi sui singoli, a cominciare dalla scelta di schierare Cardarelli in posizione più arretrata dietro a Kola e Tomassoni. “ Si è trattato di una scelta tecnica. E’una soluzione cui abbiamo lavorato in questo periodo di richiamo alla preparazione, quando ho avuto tutto il gruppo a disposizione. Va comunque elogiato lo spirito con cui ha affrontato la partita e si è messo a servizio della squadra, risultando determinante nell’episodio del rigore che si è procurato e che ha realizzato in maniera perfetta”. Nella mente del “Nureyev” di San Luca è tornata quella maledetta sera della finale di Coppa Italia contro la Tiferno. Cardarelli ha respirato profondamente, ha guardato negli occhi Cristofoletti ed ha messo il pallone nell’angolino alla sua destra, laddove non sarebbe mai potuto arrivare. Anche in questo Brevi ha confermato di essere un allenatore che sa entrare nella testa dei suoi uomini. Togliere a Cardarelli la possibilità di battere quel rigore avrebbe significato minare l’autostima del giocatore. E Cardarelli lo ha ripagato. Il tutto con l’emoticon di un …razzo: per provare a volare oltre le difficoltà, nel segno di un nuovo anno che difficilmente potrà essere avaro come il vecchio.  



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