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Arianna Verucci (Forza Italia): 'La ricostruzione non riguarda solo il cratere del sisma: tutta l'Umbria ne ha bisogno'

 

La candidata in consiglio regionale: 'Mi batto affinché a nessuno capiti più quello che è successo a me. Le istituzioni devono dare risposte chiare ai cittadini'

 

Arianna Verucci, 47 anni, moglie, madre e imprenditrice umbra, titolare della Cioccolateria Vetusta Nursia. Ha sorpreso tutti alle scorse europee candidandosi, alla sua prima esperienza, con gli azzurri al fianco di Tajani e ottenendo oltre 4 mila preferenze. Oggi si presenta quale testimone della vera ricostruzione all'interno del cratere del sisma, al fianco di Donatella Tesei nella lista di Forza Italia ma, soprattutto, con la volontà di portare la voce del cittadino comune ai piani alti di Palazzo Cesaroni.

Verucci, la Sua storia è quella di tanta gente comune. Ce la racconti. "La mia storia è uguale a quella di tanti altri amici: proprio per questo merita di essere raccontata. Dopo il sisma del 30 ottobre avevamo perso


gran parte di quanto creato in tanti anni da me e dai miei genitori. La struttura era danneggiata, la produzione perduta. Di fronte alla totale assenza e, in un certo senso, al disinteresse da parte delle istituzioni, avevo due sole scelte: soccombere o rialzare la testa. Ho scelto la seconda possibilità. Così, mentre perdevo entrambi i genitori - al pari di tanti altri amici che hanno perduto i loro affetti più cari subito dopo il terremoto - contando sulle mie sole forze ho raccolto quel che mi era rimasto e sono ripartita, conservando tutti i posti di lavoro, anzi aumentandone qualcuno. Ne vado fiera ma, al contempo, credo fermamente che ciò non debba mai più accadere. La rinascita del centro Italia deve essere una delle priorità del nostro Paese e, nello specifico, del prossimo esecutivo regionale".


Una candidatura, la Sua, che può sembrare "a servizio" della ricostruzione. "Il problema ricostruzione è serio, certamente, ma non è l'unico. Anzi, quanto accade qui da noi riflette le condizioni di incertezza in cui versano gli umbri, tutti gli umbri. I cittadini hanno bisogno di e diritto a risposte chiare e rapide da parte delle istituzioni. Nello specifico di casa mia, pretendiamo una ricostruzione che superi la lenta e oppressiva burocrazia, e che quindi parta realmente. Ma è l'intera regione Umbria che deve ripartire, non soltanto la zona del cratere. Poi è chiaro, sono figlia di questi territori e da sempre tocco con mano le diverse sfaccettature della nostra piccola, sebbene complessa realtà. Credo che in primis si debba restaurare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, si deve ritornare a credere nelle persone. Voglio portare a Perugia la voce del cratere e, per esteso, la voce di chi lavora malgrado tutta la burocrazia che oggi ci uccide. Dobbiamo ricostruire il nostro futuro e restituire speranza alla nostra gente. Non ho certo la bacchetta magica, non posso dire che il 28 ottobre tutti i nostri problemi spariranno in un batter di ciglio: ma sul piatto metto tutta me stessa, la mia cultura del lavoro, il mio impegno totale, la mia passione, la mia grinta. Giorno e notte".

In Umbria ancora si parla del Suo exploit alle europee: come se lo spiega Lei? "Non sono una politologa, non so dare un'analisi del voto. Posso solo dire che durante la campagna elettorale per le europee, come del resto durante questa per le regionali, ho portato con me i miei principi, i miei valori, ciò che mi ha insegnato la  mia famiglia e che cerco di trasmettere ai miei due figli. Sincerità, lealtà, trasparenza: è tutto qui. E' ciò che mi ha resa quella che sono: chiunque può verificare chi è Arianna Verucci e come la pensa. Magari è proprio questo che mi ha concesso di ottenere la fiducia di tanta gente. Perché in me le persone vedono una di loro, non un marziano calato dall'alto".

Parliamo adesso dei problemi dell'Umbria: popolazione sempre più anziana, carenza di infrastrutture, esodo dei giovani e una sanità flagellata dall'inchiesta Sanitopoli. "Tanto per cominciare, i nostri anziani non devono più essere visti come un problema ma un vanto. Sono loro i pilastri della nostra regione e devono essere fonte di ispirazione da cui ripartire. La dignità dei nonni, le mani logorate da una vita troppo dura e lo sguardo spento meritano rispetto e attenzione, perché senza i nonni i nostri giovani non vanno da nessuna parte. Riguardo le infrastrutture, dobbiamo pensare a un piano straordinario per finanziare la manutenzione delle nostre strade, che stanno cadendo a pezzi come il mio sogno di vedere l'Umbria svincolo cruciale per il Centro Italia. Per troppo tempo siamo stati tagliati fuori: è arrivato il momento di agire. Bisogna pensare a un piano serio che ci riporti al centro, dove dovremmo stare. Riguardo la fuga dei giovani posso dire, come imprenditrice ma in primis come mamma, che voglio contribuire a una rinascita economica che permetta ai nostri giovani di non dover fuggire via non appena raggiunta la maggiore età. Dobbiamo offrire loro la possibilità di restare nel proprio territorio. Non è più tollerabile perdere, giorno dopo giorno, eccellenze che non torneranno mai più. Credo, però, che si possa ancora fare in tempo, attivando tutte quelle misure necessarie a mantenere i nostri ragazzi nel loro tessuto sociale d'origine e, al contempo, a far tornare chi se ne è già andato. E poi, certamente, la sanità: Sanitopoli ha danneggiato la nostra immagine a livello nazionale. Abbiamo bisogno di un sistema meritocratico basato su assunzioni di medici e infermieri attraverso concorsi trasparenti, come previsto dalla legge. Né più, né meno. E poi abbiamo l'obbligo di ridurre le liste d'attesa interminabili, pagando le ore di straordinario a medici e paramedici e, in estrema sintesi, migliorando organicamente l'intera struttura, che da eccellenza di un tempo è ora fanalino di coda in Italia".

Insomma, Verucci, la carne al fuoco è tanta. Occorrerà metodo per cuocerla tutta senza bruciare nulla o lasciare indietro nessuno. "Ma questa è una questione di metodo. Nel mio programma tutti vanno tutelati: agricoltori, allevatori, imprenditori, giovani, famiglie, anziani. E' arrivato il momento di farci nuovamente rispettare dalle istituzioni. Pensiamo soltanto al numero di imprese chiuse nella nostra regione negli ultimi anni: è cresciuto vertiginosamente, in maniera disarmante, portando con sé una drastica e drammatica ripercussione economica. Il nostro territorio non è più visto come una mèta d'arrivo ma come un punto di partenza, dal quale fuggire al più presto per non essere ingoiati dal baratro. Tutto ciò è inaccettabile e, oltretutto, ha una chiara responsabilità politica facilmente identificabile. Gli umbri lo hanno capito: sanno che siamo noi l'alternativa a ciò che ha prodotto questo nulla".

In chiusura, perché votare Forza Italia e perché scrivere "Verucci" il 27 ottobre prossimo? "Votare Forza Italia alle prossime elezioni regionali significa sostenere un partito moderato di centrodestra, liberale e aperto a tutti i contributi intellettuali. Un partito che rappresenta chi lavora, le piccole e medie imprese, vale a dire chi ancora oggi produce il 90% della ricchezza reale di questo Paese e di questa Regione. Ritengo sia importante mettere da parte gli slogan e dare spazio a chi vive di fatti. Riguardo la mia preferenza, se gli elettori vorranno accordarmi la loro fiducia, lo faranno perché conoscono la mia passione, la mia grinta, le mie idee e il io obiettivo di  fare in modo che ognuno di noi abbia l'Umbria che merita, perché da tropo tempo questo cuore verde batte a fatica".



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