le interviste di Sol

Maura Coltorti e la Spoleto di sinistra

 

Lavoro, beni comuni, trasparenza e mobilità le priorità del candidato sindaco di 'Sinistra per Spoleto'

 

Maura Coltorti, dei quattro aspiranti sindaci Lei è la più esperta in quanto a candidature, ma anche la più inesperta riguardo  l'amministrazione delle istituzioni. "Vero. Ma le mie sono state sempre candidature di servizio, o quantomeno al servizio di un progetto, di un'idea. Penso alle ultime politiche, che mi hanno visto candidata con


Potere al Popolo al Senato nel collegio uninominale, con possibilità di elezione pari a zero... Se la mia azione politica avesse avuto lo scopo di mettere il sedere su di una poltrona, non avrei certo scelto questa parte della barricata".

Come legge la vicenda di Tommaso Biondi e dei 5 Stelle? "Non ho capito bene cosa sia successo, ma lascia abbastanza perplessi anche chi, come noi, ha un'idea precisa della democrazia. E' intollerabile, per me è fuori dal mondo che 6 mila elettori improvvisamente perdano il proprio candidato e senza una spiegazione. Però non voglio entrare in casa d'altri. Con Tommaso Biondi non ho parlato, ma penso che non sia un bel momento per lui".

Parliamo di alleanze e dialoghi. Il Pd vi ha contattato? "Sì, per parlare di un possibile percorso politico comune. Però, insomma, noi già quattro anni fa avevamo scelto di correre autonomamente, perché già pensavamo che il centrosinistra come lo conosciamo fosse un'esperienza morta e sepolta. Quindi abbiamo ringraziato il segretario dell'invito, ma non abbiamo partecipato a nessun incontro".

Quindi correte da soli. Ma almeno alleanze sociali, se non politiche, ne avete trovate? "In lista abbiamo 21 persone motivate, tutte impegnate nell'ambito delle varie anime della sinistra, ma anche nel mondo dell'ambientalismo, delle associazioni, della scuola. Esponenti di Rifondazione, come me, ma anche simpatizzanti di Potere al Popolo che si sono avvicinati alla lista dopo l'esperienza della mia candidatura in Pap, un'esperienza che continua tuttora a livello nazionale. Per quanto riguarda la scena locale, invece, abbiamo tutti deciso di utilizzare la lista che era in pista già quattro anni fa, dunque Sinistra per Spoleto. E' una semplice questione di continuità di percorso, io sono sempre la segretaria di Rifondazione e continuo a credere che Pap vada avanti. Tra l'altro la nostra sede, accanto a Palazzo Mauri, è sia dell'associazione culturale A Sinistra per Spoleto sia di Rifondazione. Era stata aperta prima di sapere che saremmo andati al voto, e rimarrà anche dopo. Vogliamo la politica al centro in tutti i sensi:  pratico e figurativo".

E allora Parliamo di politica: le classiche tre priorità per Spoleto. "Le priorità sarebbero tante. Ne dico quattro: ovviamente il lavoro, ma anche difesa dei beni comuni, trasparenza e mobilità".

Lavoro. "Riteniamo che la priorità, anzi l'emergenza in questa città sia il lavoro. Un'emergenza cui dobbiamo ovviamente dare risposte. Noi su questo tema proponiamo un Assessorato al Lavoro, una figura che sia di riferimento per tutti i problemi occupazionali e per gli stessi lavoratori. Non è accettabile che un lavoratore non sappia qual è il futuro che lo aspetta. Il nuovo assessore dovrà seguire anche lo Sviluppo economico, ma principalmente farà da tramite tra le parti sociali e le aziende, i sindacati, il tribunale, il Ministero, la Regione e le varie proprietà: insomma, fra tutti gli attori. Appena insediata dovrà prendere in mano tutte le vertenze aperte in questo territorio, che sono tantissime. E' questo, per noi, il punto. L'assessore al Lavoro favorirà l'organizzazione degli operai, secondo quanto garantito dalla Costituzione italiana. Non è una questione da lasciare in mano a tecnici: occorrono amministratori, abbiamo bisogno di amministratori che compiano scelte politiche precise. Il nostro assessore al Lavoro dovrà pensarla come noi: prima che tecnico è un politico, deve sapere dove vogliamo andare".

Ce l'ha già in mente? "Sì, ed è anche una bella figura nazionale. Ho valutato una serie di figure che potrebbero darmi una mano in caso di successo".

Ne presenterete qualcuna prima del voto, di queste figure? "Certamente sì, qualche nome lo farò. Magari qualcuno viene anche qua".

Difesa dei beni comuni. "Posto che anche il lavoro è un bene comune, proponiamo la figura del consigliere con delega ai Beni comuni, intesi come patrimonio immobiliare pubblico. Pensiamo che vada completata la mappatura dei beni comunali iniziata da Cittadinanzattiva, e che deve comprendere anche le tante frazioni, molte delle quali sono dimenticate. Pensiamo che alcuni di questi immobili possano essere messi a disposizione come spazi sociali per gruppi di cittadini e associazioni, magari con canoni concordati a fronte anche di lavori di ripristino e restauro".

Un po' come ha fatto De Magistris a Napoli, insomma. "Sì. De Magistris ha istituito l'Assessorato ai Beni comuni: noi pensiamo a una delega da affidare a un consigliere. Si può e si deve creare sviluppo economico e punti di aggregazione, risolvendo al contempo parte dei problemi del tessuto sociale di questa città, che non si incontra più, non si parla, non condivide. E poi la cultura: è pieno di spazi pubblici utilizzabili per le mostre, eventi e altro ancora. Proviamo a restituirli alla città".

La terza priorità è la trasparenza: cosa si intende? "Intendiamo la partecipazione diretta dei cittadini ai processi decisionali. Pensiamo che sia funzionale, soprattutto riguardo le scelte strategiche come i piani urbanistici, economici ecc, come anche a tutte quelle operazioni che comportano la trasformazione dell'ambiente in cui viviamo, come per esempio il Piano regolatore generale. E' giusto che i cittadini partecipino. Per prima cosa occorre rivedere lo statuto comunale, per dare la possibilità di consultare i cittadini rispetto a queste scelte. Per esempio, il referendum attualmente ha un quorum altissimo e non è propositivo. Con l'ex sindaco Benedetti era stato cominciato un percorso, che poi si è interrotto. Dovrebbe essere, il referendum, uno strumento utilizzabile per le scelte nevralgiche della città. ANche per la Trasparenza abbiamo pensato a un consigliere delegato".

Infine, ma non meno importante, la mobilità. "Sono una grande fautrice della mobilità alternativa. Noi siamo per la chiusura del centro storico alle automobili. Una chiusura ovviamente concordata, ragionata con coloro che hanno le proprie attività in centro storico o che ancora ci vivono, che per me sono eroi e che vanno tutelati. Ma credo anche che non possiamo fingere di non aver ricevuto dall'Europa 65 milioni di euro per realizzare la mobilità alternativa. Ci sono voluti 20 anni di lavori: non possiamo far finta che non siano esistiti. Ciò detto, penso che i parcheggi, almeno per i residenti, siano cari: non posso pensare di spendere 5 euro per trascorrere una mattinata in centro. Quindi tariffe più basse per i residenti e la domenica gratuito. Riguardo la chiusura del centro storico al traffico veicolare, la ztl deve osservare orari programmati e chiari per tutti. Poi dobbiamo prendere delle decisioni, e non sempre quelle più popolari sono anche le migliori. Per noi è un punto importante del programma: non pretendo di arrivare e chiudere tutto, ma penso di ragionare per raggiungere la chiusura almeno nei finesettimana. Dobbiamo ragionare tutti insieme, ma poi dobbiamo agire. Dobbiamo cambiare un po' la mentalità, spingendo affinché la gente salga in centro con le scale mobili. Ma se nessuno comincia non ci si riesce mai".

Cosa succede entro i primi cento giorni di governo se Maura Coltorti vince le elezioni. "Succede quello che ho appena detto. Contiamo di farlo e di avviare tutti questi processi entro i primi mesi di governo. Contestualmente vogliamo verificare il funzionamento della macchina comunale, perché forse lì qualcosa da rivedere c'è. Non mi sembra che ci sia stata una grossa riorganizzazione in questi ultimi anni... Valorizziamo i dipendenti secondo le loro specificità e competenze".

In caso di ballottaggio senza Sinistra per Spoleto, darete indicazioni di voto? "Dovremo valutarlo, non ne abbiamo ancora parlato. La volta scorsa non demmo indicazioni, stavolta verificheremo".

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